Sostenibilità. Una parola che ormai sentiamo di continuo e che non è solo un trend passeggero, ma una vera e propria filosofia. E non più solo per il consumatore off line ma anche per gli utenti degli e-commerce che ogni giorno diventano più esigenti apprezzando anche quando l’azienda che vende il prodotto evita ogni forma di greenwashing ed è si concentra a comunicare la sua attenzione per l’ambiente. Vediamo quindi come il concetto di sostenibilità aderisce oggi al mondo e-commerce.
Negli acquisti online la bontà del prodotto, come del servizio, qualunque esso sia, non è più sufficiente. Il cliente valuta molti più aspetti, tra cui il packaging, l’imballaggio, il trasporto. Carta riciclata? Plastica biodegradabile? E le emissioni di CO2? Il consumatore si chiede quale peso hanno i suoi acquisti sull’ambiente. A rafforzare queste sue domande è stato un evento che ha cambiato molte regole sociali ed economiche: il lockdown.
Un click sostenibile
Le restrizioni sociali che abbiamo vissuto hanno portato a cambiare abitudini e atteggiamenti, anche di acquisto. La cena al ristorante ha lasciato il posto al più sicuro take away. Il carrello della spesa, fatto scorrere fra gli scaffali del supermercato, è stato sostituito da una frase che conosciamo bene: “aggiungi al carrello”. Et voilà! Ecco, non il classico pacco Amazon, ma le borse della spesa portate a casa grazie a nuove app che, nel periodo della pandemia, sono state sommerse di richieste che non sempre riuscivano a gestire. In poche parole, a prendere uno nuovo slancio è stato proprio l’e-commerce.
Uno slancio che non accenna a fermarsi, ma anzi a consolidarsi come abitudine fra i consumatori che ne hanno capito le potenzialità e comodità d’acquisto. Ma quelle buste della spesa, di che materiale sono fatte?
E- commerce sostenibile, il packaging giusto
Sostenibilità ed e-commerce non solo possono crescere insieme, ma devono coesistere in modo armonico in un’ottica di economia circolare, al fine di ridurre al massimo gli sprechi. A cominciare dal packaging. Sempre più persone infatti (il 74% secondo l’analisi IPSOS) si sentono responsabili verso l’ambiente, consapevoli che le loro scelte d’acquisto influenzeranno il nostro ecosistema. In parole povere, le banane imballate in un ridicolo involucro di plastica con tanto di vassoio in carta non sono più considerate accettabili, come hanno dimostrato numerosi post polemici nati sui social che hanno giustamente indignato il popolo del web.
Un packaging sostenibile sarà la prova di un’azienda che ha rispetto per tutta la filiera produttiva e che ha davvero a cuore il pianeta. Un’azienda che ha accettato la sfida di oggi per un domani migliore. Ma con packaging non intendiamo solo l’involucro che contiene il prodotto, ma anche l’imballaggio delle spedizioni che deve fare la sua parte in termini di sostenibilità. E qui ritorna la domanda fatta in precedenza: di che materiale è fatta quella busta della spesa che ora vi arriva comodamente a casa?
Il tuo e-commerce è sostenibile?
Utilizzare materiali da imballaggio eco-sostenibili è un passo importante e non meno importante è la quantità degli involucri che proteggono la nostra preziosa merce. Dimenticate l’inutile e inquinante effetto matrioska: per chi ha un e-commerce, prediligere imballaggi composti da un solo materiale e senza sovrabbondare inutilmente il packaging è una scelta consapevole che l’utente altrettanto consapevole noterà. Sono tantissime le aziende e le startup che stanno investendo nella ricerca di nuovi materiali ecologici. Basta aver fatto un giro fra gli stand del Cibus 2021: molte sono state le aziende del settore food che hanno presentato nuove confezioni 100% in carta, riciclata e riciclabile.
Le scelte di marketing sostenibili saranno gli ingredienti che fidelizzeranno l’utente: scartando il suo pacco riciclato al 70%, sigillato con un nastro in carta proveniente da fonti rinnovabili, sarà soddisfatto della sua scelta etica e guarderà al tuo brand in un modo nuovo. Sempre che tu, proprietario dell’e-commerce, abbia pensato anche a compensare le emissioni di CO2. Ci hai pensato, vero?
Dal virtuale al reale: le emissioni di CO2
Il packaging, infatti, è solo la punta dell’iceberg, la parte conscia e visibile a colpo d’occhio dell’impegno che un’azienda ha nei confronti dell’ambiente. Ma per attivare davvero una rivoluzione che abbia un senso, si deve andare più in profondità. No, non stiamo parlando di spegnere le luci prima di uscire dall’ufficio per ridurre gli sprechi energetici (anche se ovviamente è una buona abitudine da non dimenticare). Per ridurre le emissioni di CO2 entrano in gioco anche le energie da fonti rinnovabili, conosciute più familiarmente come energie green.
I panelli fotovoltaici ne sono un esempio. Non per niente, data l’emergenza climatica e la sempre maggiore sensibilità di privati, enti e istituzioni, l’Unione Europea ha fissato degli importanti obiettivi energetici da raggiungere per il 2030. Una data che non è poi così lontana come può sembrare. Per questo un’azienda che punta ad un e-commerce sostenibile, non può fermarsi ad un packaging curato nel minimo dettaglio, ma deve fare quel passo in più per rendere l’intera struttura sostenibile. Una politica di rispetto ambientale che abbraccia ogni fase della produzione. Compresa la modalità di consegna.
Un pacco di sostenibilità
Parlando di e-commerce si è portati a pensare al solo mondo del virtuale. L’utente, infatti, dal momento che non deve muoversi fisicamente per raggiungere l’obiettivo acquisto, tende a sottovalutare l’aspetto trasporto. Aspetto che non deve invece essere trascurato dalla tua azienda in merito all’e-commerce. Offrire un’opzione di consegna ecologica è un altro tassello verde di questo mosaico che ha come disegno finale un mondo più pulito. Diminuire le emissioni di CO2 è possibile in un modo più semplice di quanto si creda: ridurre il numero di tentativi di consegna, aumentando le possibilità di scelta di tempi e luoghi di ricezione del pacco da parte dei clienti.
Anche il fattorino apprezzerà questa scelta dal momento che potrà consegnare la merce al primo tentativo. Se poi il cliente risulta soddisfatto del proprio acquisto grazie all’accurata selezione fotografica e dell’esaustiva descrizione del prodotto trovate nel tuo e-shop, non dovrà restituire la merce. Ridurre il numero di resi infatti è un fattore da non sottovalutare: meno saranno i resi, meno saranno le emissioni di CO2 per il trasporto e meno sarà l’imballaggio sprecato per la restituzione. Ad aumentare, sarà solo la soddisfazione del cliente che riceverà un prodotto di qualità, al primo tentativo e con un packaging rispettoso dell’ambiente.
Vogliamo concludere questo articolo, che prende in causa solo una piccola parte del vasto mondo dell’e-commerce sostenibile, con le parole di Rob van den Heuvel, CEO di Sendcloud, una delle piattaforme di gestione di spedizioni pensata per le-commerce:
“Le consegne sostenibili non sono ancora considerate una priorità assoluta. Ci sono però alcuni segnali positivi di cambiamento nella domanda da parte dei consumatori nel modo di fare acquisti e consegne: gli imballaggi sostenibili e i furgoni elettrici sono destinati a diffondersi in tutta Europa nel prossimo futuro. Se vogliamo che i consumatori scelgano la consegna green, dobbiamo convincerli del suo valore aggiunto. Questo processo ha inizio con una maggiore attenzione per le diverse opzioni di consegna green già disponibili. Quanto più spesso verrà offerta una consegna sostenibile, tanto più sarà probabile la sua adozione da parte dei consumatori”.
Parole che fanno riflettere su questo tema così importante e così pressante che è l’e-commerce sostenibile, un seme del cambiamento piantato nel sempre più fertile terreno dell’etere. E a proposito di semi, dare la possibilità all’utente di piantare un albero a distanza grazie ai suoi acquisti, è un incentivo per affidarsi nuovamente al tuo sito e-commerce e una prova di sensibilità aziendale. Un trend in crescita e che speriamo non appassisca.