Sul fatto che il commercio online sia un fenomeno in crescita anche nel nostro Paese non ci sono dubbi, ma quali sono i numeri? In che direzione stiamo andando? Quali sono le strategie e le tendenze in corso? Per avere un’idea più precisa vediamo le principali statistiche ecommerce Italia aggiornate al 2016.
Ormai è di dominio pubblico: sempre più italiani comprano online, il fatturato del commercio elettronico è in aumento costante e la tendenza al mobile è sempre più diffusa. E non sono semplici opinioni, ma fatti supportati da dati e statistiche autorevoli e attendibili. Una su tutte, il Report annuale di Casaleggio Associati: Ecommerce Italia 2016, punto di riferimento per capire come si sta muovendo l’ecommerce in Italia e quali sono i trend da seguire per l’anno appena iniziato.
Statistiche ecommerce Italia: un po’ di dati
Rispetto all’anno precedente nel 2015 la crescita dell’ecommerce è più che raddoppiata e il fatturato del commercio online italiano sfiora i 29 miliardi di Euro, +19% sul 2014. Le aziende che utilizzano l’ecommerce in Italia sono 16 mila nel 2016, e si prevede di arrivare a quota 50 mila nel 2025.
I settori del tempo libero e del turismo occupano tre quarti del mercato, ma il settore con tasso di crescita maggiore è quello dei centri commerciali online (+140%) a cui si affianca il settore alimentare (+77%). Crescono anche il mercato editoriale, soprattutto grazie ai contenuti digitali, e il food delivery, dove svettano le acquisizioni di JustEat che arriva a 3500 ristoranti affiliati.
Secondo Roberto Liscia, presidente di NetComm, consorzio del commercio elettronico italiano, gli italiani che comprano online sono 18,8 milioni, il 61% della popolazione internet. Dalla stessa fonte apprendiamo che gli acquisti da smartphone e tablet fatturano da soli oltre 5 miliardi di Euro, dato confermato da Casaleggio, che definisce il 2015 come “l’anno del mobile” con un +13% sul fatturato del 2014.
Sembra dunque che l’Italia inizi finalmente a ridurre il divario con gli altri Paesi, ma è significativo che a pesare di più sulla crescita non siano tanto i player locali (comunque in ascesa) quanto i player internazionali con le loro progressive acquisizioni.
Strategie e trend
Vediamo quali sono le principali tendenze in corso e le strategie più diffuse nel commercio online italiano:
- La priorità assoluta per le aziende è cominciare a pensare nell’ottica “Mobile first”, ripensando il processo di acquisto secondo la logica dei dispositivi mobili. Le App sono il canale più utilizzato per l’acquisto da mobile perché sono più funzionali e intuitive e consentono una migliore user experience;
- I grandi tendono a diventare sempre più grandi grazie a fusioni e acquisizioni di dimensioni notevoli. Esempi significativi sono l’acquisizione di Orbitz e HomeAway da parte di Expedia, che così facendo ha il controllo dei tre quarti del mercato travel online degli USA, o la fusione tra i giganti del lusso Yoox e Net-A-Porter;
- L’investimento in pubblicità televisiva per far conoscere il proprio brand è uno dei trend più seguiti dalle aziende italiane, che vedono la tv come uno dei canali più efficaci per arrivare al consumatore e generare fiducia nel marchio;
- Il marketing online invece arranca un po’ e nello sviluppo di una presenza online le aziende italiane si trovano in difficoltà. Gli investimenti si concentrano in attività di online advertising (29%) e SEO (19%), mentre social media ed e-mail marketing restano abbastanza stabili;
- Molto utilizzati sono anche i Loyalty Program per favorire la fidelizzazione dei clienti e gli acquisti ripetitivi. Viene apprezzata soprattutto la possibilità di riconoscere il cliente integrando acquisto in negozio e acquisto online.
Conversion rate: come trasformare i visitatori in clienti
Anche gli esercenti italiano l’hanno capito: non basta avere molte visite sul proprio sito, ma bisogna lavorare per ottimizzare il conversion rate e trasformare i visitatori in acquirenti.
Nel 2016 i siti delle aziende italiane hanno avuto in media un conversion rate dell’1,5%, più basso di quello registrato nei due anni precedenti (1,9%).
Viene da chiedersi come aumentare quel valore: quali sono i fattori che incidono sul conversion rate? La risposta ancora una volta ce la fornisce Casaleggio Associati:
- Semplicità del processo di acquisto (66%)
- Senso di convenienza (40%)
- Assistenza durante l’acquisto (40%)
- Far percepire la scelta giusta (31%)
- Relazione col cliente (30%)
- Velocità del processo d’acquisto (29%)
- Senso di urgenza (7%)
Previsioni e sfide
Multicanalità, ottimizzazione dell’esperienza d’acquisto, processi semplificati e velocizzati, sviluppo del mobile e un migliore utilizzo dei social media sono le parole chiave per il prossimo futuro. L’ecommerce in Italia ha grandi potenzialità e le previsioni sono rosee, ma si può fare meglio. I dati stessi ci dicono che è possibile avere risultati migliori e che c’è un ulteriore margine di crescita per aspirare a raggiungere i livelli dei grandi player internazionali.
Per restare aggiornati, non ci resta che aspettare l’edizione 2017 di “E-commerce in Italia”, in programma a Milano il prossimo Aprile: XI Edizione E-commerce Italia